Chi è Don Calabria
Don GIOVANNI CALABRIA
«Un santo dei nostri giorni»
GIOVANNI CALABRIA nacque l'8 ottobre 1873 a Verona, in una soffitta. Poverissimo e orfano di padre a 12 anni, per vie mirabili la Divina Provvidenza lo aiutò a percorrere i suoi studi in seminario, interrotti da due anni di servizio militare all'ospedale militare di Verona. Fin da giovane liceale si dedicò a coraggiose opere di carità. Fondò anche la «Pia Unione per l'assistenza agli ammalati poveri» e, durante il servizio militare, si offrì volontariamente ad assistere i commilitoni affetti da tifo, rimanendone lui stesso contagiato.
Consacrato sacerdote, fu nominato confessore del Seminario e vicario cooperatore per sei anni a S. Stefano, indi rettore a S. Benedetto al Monte. Senza trascurare il ministero pastorale si interessò degli spazzacamini e alla sera la sua povera casa si riempiva di soldati che in lui trovavano un amico e una guida spirituale.
Il 26 novembre 1907 iniziò la «Casa Buoni Fanciulli» per i ragazzi poveri, orfani o abbandonati, procurando loro un alloggio, un'istruzione e una formazione cristiana alla vita e all'inserimento nella società addestrandoli al lavoro con appropriati laboratori, secondo le loro attitudini. Istituì anche ambienti adatti per gli anziani abbandonati e ospedali per gli anziani ammalati. Fondò la Congregazione dei «Poveri Servi della Divina Provvidenza», formata di sacerdoti e fratelli, con la finalità di portare nel mondo la fede in Dio Padre e la fiducia nella sua Provvidenza, dedicandosi soprattutto ai più poveri e agli emarginati. Fondò pure, col medesimo spirito e la stessa finalità, la Congregazione femminile delle «Povere Serve della Divina Provvidenza». Intuendo profeticamente la missione dei laici nella Chiesa, diede vita alla «Famiglia dei Fratelli Esterni», composta appunto da laici con la finalità di vivere lo stesso spirito della Congregazione, nella loro famiglia e nell'esercizio della professione civile.
Superando le sue istituzioni, abbracciò le frontiere stesse della Chiesa, pregando, scrivendo, animando e incoraggiando vari movimenti spirituali per un ritorno più trasparente al Vangelo da parte di tutti i membri della Chiesa: clero, religiosi e popolo cristiano. Si fece promotore anche dell'unità dei cristiani. E per tutte queste intenzioni si offrì vittima al Signore soffrendo pene indicibili e misteriose, come se il Signore lo avesse inchiodato sulla sua stessa croce associandolo a sé per la salvezza del mondo.
Si addormentò nel Signore il 4 dicembre 1954. La sua salma riposa nella Casa Madre in Via S. Zeno in Monte 23, Verona. Fu beatificato il 17 aprile 1988 e canonizzato il 18 aprile 1999. Le sue due Congregazioni, unitamente all'Istituto di vita consacrata Sorelle Missionarie dei Poveri, sorte dopo la sua morte ispirandosi al suo carisma, sono ora presenti in varie parti d'Italia e all'estero: in Uruguay, Brasile, Argentina, Colombia, Paraguay, Angola, Filippine, Cile, Romania, India, Kenya.